(BorsaeFinanza.it) Goldman Sachs ha sbagliato le previsioni sulle materie prime. La banca americana aveva pronosticato un rally quest’anno sulla base di una domanda molto forte e di un’offerta che languiva, ma in realtà è andata diversamente. “I tori come noi trovano conforto nel fatto che la domanda di uso finale in tutto il complesso delle materie prime non ha mostrato segni di recessione e gli investimenti nell’offerta rimangono elusivi. Ma questo non coglie il punto che ci sbagliavamo sulle aspettative sui prezzi”, hanno scritto gli analisti di Goldman in una nota.
Il 2022 è stato un anno strepitoso per le materie prime, per via degli effetti post-Covid legati alla crisi di approvvigionamento e dello scoppio della guerra Russia-Ucraina. Specialmente il Paese guidato da Vladimir Putin è uno dei più grandi produttori ed esportatori al mondo di materie prime e, con le sanzioni occidentali, si è verificato un drammatico crollo dell’offerta che ha fatto lievitare i prezzi. In particolare, i beni energetici come gas e petrolio hanno visto prezzi da record, con il primo che alla Borsa di Amsterdam ha raggiunto quota 340 euro e il greggio che ha sfiorato il livello di 140 dollari al barile.
Quest’anno è cambiato t
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