(Money.it) Nelle ultime ore è stato segnalato un caso di mucca pazza negli Stati Uniti e alla diffusione della notizia sono immediatamente seguiti allarmismi e preoccupazioni. In realtà, non c’è ragione di pensare a un allarme mucca pazza e tanto meno a una possibile epidemia. Il caso segnalato, infatti, non fa presupporre alcuna caratteristica di rischio.
Allarme mucca pazza negli Stati Uniti, cosa c’è di vero
Il dipartimento dell’agricoltura statunitense ha comunicato la scoperta di un caso di mucca pazza, dando prova di un sistema di controllo piuttosto rapido ed efficiente. In particolare, l’animale in questione è affetto da una forma particolare di mucca pazza, (tecnicamente chiamata encefalopatia spongiforme bovina) del tutto atipica.
In particolare, questa forma di malattia è diversa da quella conosciuta durante l’epidemia degli anni ‘90, in quanto spontanea e con cause di contagio non ancora identificate. Nonostante ciò, il fattore di rischio è pressoché nullo, dato il raro contagio e il sistema di sorveglianza. Proprio grazie all’efficienza dei controlli, infatti, una volta isolato il caso l’animale non è stato neanche macellato.
La scoperta della mucca malata, originaria del Tennessee, non dovrebbe pertanto preoccupare tanto. Si tratta del settimo caso in tutto il paese, un fattore molto basso per poter anche solo pensare a un allarme. L’Organizzazione mondiale per la salute animale (Woah per usare l’acronimo statunitense) ha peraltro ricordato che esiste una specifica suddivisione del rischio sanitario. Nel dettaglio, gli Stati Uniti appartengono alle aree a rischio trascurabile, così come l’Italia e gran p
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