(Money.it) Chi ha diritto al rimborso Irpef per le spese effettuate nell’’anno 2022 da portare in detrazione, deve affrettarsi a presentare il modello 730/2023 per poter ricevere la somma spettante direttamente in busta paga nel mese di luglio. Ovvero la prima data utile per ricevere il rimborso derivante dal conguaglio della dichiarazione dei redditi.
Ricordiamo che il termine per inviare la dichiarazione dei redditi precompilata od ordinaria è il 31 maggio 2023 se si vuol ricevere il rimborso nella busta paga di luglio (che per i dipendenti del settore privato viene pagata, solitamente, ad agosto e per i dipendenti pubblici entro il 27 luglio). Ma vediamo quali sono le regole e le tempistiche per ottenere il conguaglio fiscale nel più breve tempo possibile.
Cos’è il rimborso Irpef
Partiamo, intanto, con lo spiegare perché spetta il rimborso Irpef poiché molti contribuenti non capiscono il meccanismo che porta ad averne diritto.
Il rimborso Irpef è la differenza tra l’imposta dovuta e quella già versata tramite le ritenute operate dal sostituto d’imposta (datore di lavoro o ente pensionistico) o tramite i versamenti diretti del contribuente. Le trattenute, quindi, che si hanno in busta paga che fanno variare lo stipendio lordo da quello netto che realmente si percepisce.
Il rimborso spetta quando l’imposta versata è superiore a quella dovuta, in base alle detrazioni e alle deduzioni fiscali di cui si può beneficiare. Se non si versa l’Irpef, come nel caso degli incapienti o dei disoccupati, il rimborso non spetta neanche se ci sono spese che, in teoria, potrebbero essere detraibili. Questo perché non c’è un’imposta da cui detrarle.
Per sapere se si ha d
© Money.it