(Money.it) Ci sono dei buoni fruttiferi postali venduti da Poste Italiane che migliaia di risparmiatori stanno impugnando perché presentano delle irregolarità. La battaglia legale va avanti da diverso tempo, più volte l’Arbitro bancario finanziario ha dato ragione ai risparmiatori così come numerosi giudici. Poi nel 2022 la Cassazione ha ribaltato la sentenza dando ragione a Poste Italiane. A questo punto per porre fine a questa lunga trafila giudiziaria secondo Adiconsum non c’è altra scelta come ultima spiaggia che una soluzione legislativa, ovvero una sanatoria che vada a porre fine a tutta questa situazione.
Ecco di quali buoni stiamo parlando e per cosa protestano i risparmiatori.
Quali sono i buoni fruttiferi contestati dai risparmiatori
I buoni emessi da Poste Italiane presi di mira da migliaia di risparmiatori sono in sostanza tre:
- quelli trentennali della serie Q/P, per i quali i risparmiatori hanno ottenuto un rendimento inferiore a quello atteso;
- quelli a scadenza più ravvicinata a 5,6,7 anni ma anche 18 mesi scaduti e andati in prescrizione senza che Poste ne desse comunicazione preventiva con quindi ogni tentativo di rimborso negato dall’Ente: ne sono quasi 350 mila;
- i buoni delle serie Q-R-S che hanno reso anche questi meno di quanto avrebbero dovuto perché Poste ha effett
© Money.it