(Money.it) Quando la dichiarazione dei redditi viene inviata con modello 730/2023, indicando il sostituto d’imposta, è il datore di lavoro a farsi carico delle operazioni di conguaglio.
Ciò significa che sarà questo a dover trattenere un eventuale debito dalla busta paga, oppure anticipare l’importo del rimborso laddove dalla dichiarazione dei redditi ne dovesse risultare un credito in favore del contribuente.
Quindi, se vi state chiedendo se il datore di lavoro può rifiutarsi di pagare il corrispondente del rimborso Irpef la risposta è negativa. D’altronde non si tratta di un costo che grava sul datore, visto che questo a sua volta potrà ottenere il rimborso scontandolo dalle imposte dovute.
Ovviamente non è così scontato che il conguaglio risulti a credito: molto dipende infatti dalla situazione del contribuente. Ad esempio, se ha un solo rapporto di lavoro, e quindi una singola certificazione unica, e in dichiarazione dei redditi ha indicato una serie di spese detraibili, allora è molto probabile che dal 730/2023 ne risultino dei soldi da recuperare. Diversamente, già con due certificazioni uniche c’è il rischio di un conguaglio a debito, in quanto l’Irpef versata durante l’anno è risultata inferiore a quella dovuta. In tal caso, dunque, è lecito aspettarsi una o più trattenute dai prossimi stipendi.
Ma concentriamoci sul caso più “fortunato”, ossia del contribuente che avendo goduto di diverse detrazioni ha maturato un credito Irpef nei confronti del Fisco, avendo così diritto a un rimborso. La domanda è: chi lo paga? Ecco cosa prevede la normativa e cosa succede laddove il datore di lavoro dovesse opporsi.
Il rimborso 730/2023 va anticipato dal datore di lavoro
Il rimborso del 730/2023 deve essere pagato dal datore di lavoro (eccetto in alcune occasioni, come vedremo di seguito). Anzi, deve essere “anticipato” dal datore di lavoro, in quanto è vero che questo paga di tasca propria quanto spetta ai propri dipendenti a titolo di rimborso Irpef, ma comunque andrà a recuperare le somme anticipate successivamente, in sede di liquidazione del modello F24 relativo al mese successivo a quello in cui ha provveduto con il rimborso. Questo, dunque, recupererà quanto rimborsato dalle ritenute fiscali dovute per tutti i dipendenti.
Nel dettaglio, n
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