(Money.it) La vendita di una casa all’asta giudiziaria contro la volontà del proprietario è l’ultima fase dell’espropriazione forzata. In altre parole, se una casa va all’asta la vendita è necessaria a soddisfare – almeno in parte – i creditori del proprietario. Sapere quando una casa va all’asta e perché è importante per evitare questa conclusione e porvi rimedio quando è ancora possibile. Con la vendita all’asta, infatti, gli immobili subiscono un notevole deprezzamento, con il rischio concreto che non solo il proprietario non possa mettersi in tasca nulla, ma oltre a essere rimasto senza casa dovrà anche continuare a pagare il debito. La vendita all’asta, infatti, non pregiudica la possibilità di continuare l’espropriazione forzata fino al saldo del debito, ad esempio con un pignoramento dello stipendio o della pensione.
Quando una casa va all’asta e perché
Una casa va all’asta se sottoposta al pignoramento a causa di un debito nei confronti della banca o di un altro soggetto creditore. In particolare, il creditore che non è riuscito a ottenere l’adempimento ricorre al giudice, per ottenere l’accertamento del credito e il conseguente obbligo del debitore. Quest’ultimo riceve poi un’ingiunzione al pagamento, oltre la quale il giudice autorizza il pignoramento dei beni del creditore o dei suoi crediti. A questo punto, il creditore può mettere in atto l’esecuzione forzata, la quale culmina con la vendita all’asta.
A seconda dei beni in possesso del debitore e dell’entità del credito, il pignoramento può essere mobiliare o immobiliare. Quest’ultimo è ovviamente migliore per i creditori che hanno necessità di riscuotere somme piuttosto consistenti. In ogni caso, la vendita dell’immobile non è necessariamente correlata al tipo di credito. Nel caso in cui non si paghi il mutuo, ad esempio, la banca può richiedere l’esecuzione forzata e vendere l’immobile, ma lo stesso pu
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