(Money.it) La Corea del Nord parla di necessario potenziamento della “deterrenza di una guerra nucleare”, la Russia riarma la Bielorussia, l’Iran non rinuncia al nucleare e gli Usa parlano di scudo bellico alla Corea del Sud. La proliferazione delle armi, così come la spesa militare, rischia di crescere in maniera incontrollata nel mondo, aumentando il potenziale anche atomico di diverse potenze.
L’equilibrio tra Occidente e Paesi orientali si sta quindi incrinando, con le posizioni a cui si è arrivati durante la Guerra Fredda per tenere a freno gli arsenali nucleari messe in discussione in particolare dallo scoppio della guerra in Ucraina.
Dalla fine del “conflitto a distanza” tra Russia e Usa fino ad oggi, infatti, si è assistito a una sorta di equilibrio del terrore, che avrebbe dovuto smantellare le potenze atomiche dei vari Paesi. Non solo non si è riusciti in quell’intento, ma ora la situazione potrebbe scivolare di mano da un momento all’altro.
Proliferazione delle armi, cosa sta succedendo nel mondo
Da qualche anno oramai, tra tensioni crescenti (in primis tra Usa da una parte e Corea del Nord, Iran e Russia dall’altra), sospensione di accordi di garanzia, inasprimento della retorica quel sottile filo rosso che divide il mondo da un nuovo conflitto mondiale si era incrinato. Con lo scoppio della guerra in Ucrania, però, questo processo sta subendo un’accelerazione preoccupante.
Accelerazione che coinvolge anche l’Europa e l’Italia, che seppur non stanno assolutamente costruendo o sviluppando armi atomiche, accolgono sempre più bombe m
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