(Money.it) Il modello della settimana corta funziona e le aziende in Italia dovrebbero considerare la possibilità di far lavorare i propri dipendenti solo 4 giorni a settimana e con lo stesso stipendio durante la pianificazione del lavoro.
A dar prova dell’efficacia della settimana corta è il successo ottenuto dall’esperimento nel Regno Unito, durato ben 6 mesi. Le aziende inglesi hanno notato non solo un aumento della produttività ma anche un maggiore interesse da parte dei potenziali dipendenti, mentre i lavoratori hanno confermato che il nuovo modello ha migliorato nettamente la qualità di vita.
Stando infatti agli studi, la settimana corta comporterebbe la riduzione dello stress psicofisico e il conseguente bornout, che può tradursi in un senso di demotivazione, inefficacia, svuotamento interiore e disinteresse per la propria professione. E se inizialmente il governo si era aperto alla settimana corta, c’è stata una parziale frenata da parte di alcuni esponenti del Governo, come lo stesso sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon che ha esposto le sue ragioni a Money.it.
Davanti a una simile situazione non resta che chiedersi a che punto siamo in Italia sulla questione della settimana corta, avendo ben in mente quali sono i pro e contro di questo modello.
Settimana corta: cos’è e come funziona
Con la definizione di settimana corta si intende un modello di settimana lavorativa di 4 giorni al posto dei canonici 5. L’orario potrebbe sia rimanere invariato, anche se molto spesso viene ridotto anch’esso, mentre lo stipendio rimane lo stesso, benché alcune aziende abbiano optato per una piccola riduzione.
L’idea che si trova alle fondamenta della settimana corta è piuttosto intuitiva. Lavorare solo 4 giorni a settimana consentirebbe di ottenere quella maggiore flessibilità del lavoro, di cui spesso le aziende parlano. Eppure, non tutte le aziende sono disposte ad adottare questo modello, motivo per cui hanno optato per un’alternativa bisettimanale con 9 giorni lavorativi e 5 di riposo.
Settimana corta: quali sono i pro e contro
Uno dei maggiori crucci e motivo di indecisione per le aziende nell’adottare la se
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