(Money.it) L’Italia toglierà la Svizzera dalla black list istituita nel 1999. La consigliera federale Karin Keller-Sutter e il suolo omonimo italiano, il ministro delle finanze italiano Giancarlo Giorgetti, hanno sottoscritto ieri una dichiarazione relativa alla regolarizzazione di alcune questioni fiscali rimaste in sospeso tra i due Paesi, incluso il telelavoro per i lavoratori frontalieri.
Il Dipartimento federale delle finanze elvetico ha commentato che “questa soluzione elimina un ostacolo amministrativo nelle relazioni fiscali tra i due Paesi”. Per la Svizzera dunque, l’uscita dalla «lista nera» rappresenta un passo in avanti molto importante, che suggella la linea di buona collaborazione rappresentata dai tanti accordi sottoscritti negli ultimi anni con l’Italia.
Perché la Svizzera era nella black list dell’Italia
Nel 1999 l’Italia aveva inserito la Svizzera tra quegli Stati che esprimevano un regime fiscale privilegiato nei confronti di molti cittadini. La ragione era da ricondurre alla tutela del segreto bancario garantita a quel tempo dalla Svizzera, che proteggeva i contribuenti italiani che avevano portato i propri averi nella Confederazione per sottrarli alla tassazione del loro Paese.
Nel 2017 però, la Svizzera aveva fatto propri gli standard internazionali sullo scambio automatico di informazioni bancarie, rivolti a impedire l’evasione fisca
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