(BorsaeFinanza.it) Il 2 dicembre 1942 il primo reattore nucleare venne avviato a Chicago, negli USA. Da allora l’energia atomica non ha mai smesso di dividere chi la teme da chi la considera indispensabile per l’approvvigionamento di energia pulita, in quanto non produce emissioni di gas serra. Il tema dell’energia nucleare è tornato di primaria importanza con la crisi energetica scaturita dalla guerra tra Russia e Ucraina. Anche se alcune nazioni hanno rinunciato alle proprie centrali nucleari, come la Germania che ha recentemente fermato i suoi ultimi tre impianti ancora attivi, la ricerca sta facendo grandi passi avanti per migliorare la tecnologia.
“Nel dicembre 2022, i ricercatori statunitensi hanno raggiunto una svolta nella fusione nucleare, generando per la prima volta nella storia più energia di quella consumata nel processo di fusione. Questa tecnologia futura, così come i nuovi approcci, per esempio i reattori a sali liquidi, potrebbero prestare un contributo molto importante al nostro approvvigionamento energetico nel medio e lungo termine” ha commentato Martijn Rozemuller, amministratore delegato di VanEck Europe.
Il nuovo ETF su uranio ed energia nucleare di VanEck
VanEck, società di gestione specializzata in ETF tematici su temi innovativi, ha aggiunto alla sua gamma un nuovo fondo passivo focalizzato sul tema dell’energia nucleare, il VanEck Uranium
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