(BorsaeFinanza.it)
Andare in pensione con 5 anni d’anticipo? È possibile con quota 96,7 ma soltanto per alcune categorie di lavoratori e lavoratrici, ovvero quelli che svolgono lavori usuranti che la legge italiana tutela dal punto di vista previdenziale. Sono migliaia le persone coinvolte in queste categorie di impieghi faticosi, pesanti e rischiosi per la salute e ciascuna richiede specifici requisiti: gli addetti alla linea catena, gli autisti di autobus e pullman del trasporto pubblico, i notturni a turni o per l’intero anno. Ma alla schiera di quelli che nel 2024 possono andare in pensione 5 anni prima si aggiungono tanti altri lavoratori.
Chi e come può andare in pensione 5 anni prima
Linea catena, conducenti e lavoratori notturni, ma non solo: a poter usufruire di quota 96,7 nel mondo delle pensioni sono anche gli impegnati in mansioni particolarmente usuranti. Questa macro-area include i lavoratori che operano in:
- asportazione, bonifica e smaltimento dell’amianto e di materiali che contengono il pericoloso minerale;
- altezza, su scale aeree, con funi e su ponti;
- galleria, cava o miniera;
- cave di materiale di pietra e ornamentale;
- gallerie al fronte di avanzamento;
- cassoni ad aria compressa;
- fondo marino come palombari;
- celle frigorifere o all’interno di ambienti con temperatura uguale o inferiore a 5 gradi;
- alte temperature, come fonderie di seconda fusione, refrattaristi, colata manuale;
- vetro cavo, da soffiatori nell’industria del vetro eseguito a mano e a soffio;
- spazi ristretti, in particolare nelle attività di costruzione, riparazione e manutenzione navale o di gradi strutture;
- navi o a bordo come marittimi;
- reparti di pronto soccorso, rianimazione e chirurgia d’urgenza;
- trattore agricolo o stradale;
- serre e fungaie.
Per tutti loro è possibile anticipare l’uscita dal mondo del lavoro nel 2024 al compimento di 61 anni e 7 mesi di età (62 anni e 7 mesi per gli autonomi: quota 98,6) se hanno almeno 35 anni di contributi versati. Per i lavoratori dell’amianto, tuttavia, la contribuzione deve far riferimento esclusivamente ai periodi di lavoro svolti nel trattamento di materiali contenti eternit: per almeno la metà della carriera complessiva (anche in via non continuativa), per 7 degli ultimi 10 anni di servizio oppure per 6 degli ultimi 7 anni.
Un esempio: un operaio che ha lavorato per almeno 17 anni e 6 mesi occupandosi di attività di messa in sicurezza, rimozione, raccolta, trasporto, conferimento e smaltimento finale di materiali che contengono amianto potrà andare in pensione anticipata a 61 anni e 7 mesi compiuti con 35 anni di contributi. Oppure, un autonomo che ha lavorato per 7 anni degli ultimi 10 nella rimozione dell’eternit e nel suo trasporto andrà in pensione con quota 96,7 a 62 anni e 7 mesi e sempre con 35 anni di contributi. Allo stesso modo, un operaio specializzato che ha 35 anni di contributi ma si è occupato di amianto soltanto negli ultimi 6 anni della sua vita lavorativa complessiva, potrà anticipare la pensione a 61 anni e 7 mesi.
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