(Money.it) Massimo Giletti è stato uno dei volti di punta del palinsesto di La7, almeno fino al pomeriggio di giovedì 13 aprile, quando con un comunicato stampa l’azienda capitanata da Urbano Cairo ha annunciato la sospensione immediata del programma «Non è l’arena» ringraziando il giornalista per il lavoro e la dedizione messi in questi 6 anni di collaborazione e confermando che Giletti resta a disposizione dell’azienda. Nessun riferimento alle motivazioni che hanno spinto La7 a chiudere in anticipo di due mesi, in piena stagione televisiva, una delle trasmissioni più seguite sulla rete in onda la domenica sera in prima serata.
La notizia ha colto tutti di sorpresa, Giletti compreso. Nessuno si aspettava un addio anticipato e così improvviso. In attesa di maggiori chiarimenti, stanno circolate in queste ore diverse supposizioni sul motivo della sospensione del programma. Ecco quali.
Perché “Non è l’arena” di Massimo Giletti è stato sospeso da La7: l’ipotesi indagine della DIA
La prima voce che è iniziata a circolare nel pomeriggio parlava addirittura di un indagine della Direzione investigativa antimafia sulle puntate dedicate dal conduttore alle storie di mafia prima e dop
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