(QuiFinanza.it)
Maurizio Perriello
Giornalista
Maurizio Perriello è un giornalista. Nato a Melfi nel 1988, si laurea a Pisa in Storia e consegue un Master a Milano. Esperto di tematiche green, in particolare di climate change.
Bastano 200 euro per fare pace col Fisco e sanare le piccole irregolarità formali. La tregua fiscale proroga fino al 31 ottobre 2023 il termine ultimo per effettuare il pagamento e rimediare agli errori. La decisione del Governo Meloni si accompagna a un’altra: l’impunibilità per alcuni reati tributari, a patto che il contribuente trovi un accordo con le Entrate e provveda a versare l’importo pattuito.
Lo “scudo” consente, in caso di definizione delle irregolarità e di versamento dell’importo, di evitare sanzioni penali per IVA e ritenute, con la possibilità di ampliare anche alle indebite compensazioni (tutti i dettagli sulla sanatoria 2023: quali debiti si possono estinguere).
Quali sono gli errori formali sanabili con 200 euro?
Come precisato dall’Agenzia delle Entrate, la sanatoria riguarda irregolarità e omissioni che non incidono sull’imponibile o sull’imposta da versare, ma che possono “ostacolare l’attività di controllo”. Il testo cita “dichiarazioni annuali incomplete, liquidazioni periodiche IVA non presentate ma con l’imposta versata, irregolarità nelle scritture contabili e di omesse comunicazioni in tema di cedolare secca“. Se si vuole aderire, si dovranno pagare
© QuiFinanza