(Money.it) Nella giornata di martedì, la Cina ha completato le esercitazioni militari nelle vicinanze di Taiwan. Sono durate tre giorni e durante la domenica di Pasqua sono stati avvistati cacciabombardieri cinesi e navi da combattimento nei pressi dell’isola per simulare un attacco combinato. In risposta, gli Stati Uniti hanno mostrato la propria presenza nel mare cinese col fine di assicurare il passaggio nei pressi delle esercitazioni. Ciò ha provocato un certo allarmismo in Cina in quanto secondo il governo cinese quella è una zona di propria competenza. Uno scontro di questa portata comporterebbe con ogni probabilità l’inizio di un profondo conflitto globale.
Queste movimentazioni hanno creato preoccupazione anche in Giappone. Non a caso, il ministro della Difesa giapponese Yasukazu Hamada, nonostante non si sia ancora ufficialmente schierato, non ha espresso un giudizio di favore riguardo le scelte fatte dal governo cinese. Il sostegno arriva invece chiaro dal portavoce del Cremlino, Dmitry Pesk
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