(Money.it) Si tende, quando si parla, a intendere la stessa cosa parlando di tasse, imposte e tributi. E si fa confusione, in alcuni casi, anche tra tributi e contributi. Proprio per tale motivo in questo articolo esaustivo cercheremo di spiegare la differenza tra imposte e tasse, visto che si tratta di una differenza sostanziale che riguarda il rapporto stesso che il cittadino ha con il Fisco. Ma andremo a spiegare anche quella tra tributi e contributi, termini che molto spesso vengono confusi ma che hanno significato ben diverso.
Riepilogando, quindi, cercheremo di chiarire cosa sono:
- tasse;
- imposte;
- tributi;
- contributi.
In linea generale è importante distinguere tra imposte e tasse: mentre le prime servono a sostenere servizi generali a carico dello stato, le tasse servono per finanziare servizi identificabili.
Differenza imposte e tasse: definizione ed esempi
Come dicevamo imposte e tasse sono due termini che spesso vengono utilizzati come sinonimi nel linguaggio comune. In realtà c’è una differenza sostanziale tra imposte e tasse, una differenza che attiene al rapporto stesso che il cittadino ha con il proprio Stato di appartenenza.
Cosa sono le imposte?
Le imposte sono prelevamenti coattivi di ricchezza (reddito o patrimonio) che lo Stato effettua sulla base di principi stabiliti a livello costituzionale.
In Italia, per esempio, i principi costituzionali cardine nel prelevamento delle imposte sono:
- il principio di capacità contributiva (articolo 53 della Costituzione), secondo il quale ogni cittadino è chiamato a contribuire alle spese dello Stato in ragione della propria capacità di produrre reddito. Gli indicatori di capacità contributiva sono tre ovvero il reddito, il patrimonio e il consumo;
- il principio di solidarietà (articoli 2 e 53 della Costituzione), secondo il quale le imposte sono comunque dovute da ciascun cittadino, anche al fine di venire inc
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