(Money.it) Le liti tra i vicini hanno prodotto (e continuano a produrre) una considerevole quantità di sentenze e cause, non solo civili. Tralasciando le situazioni più tragiche (non è così raro che alcuni tentino di farsi giustizia da sé), a volte si può finire nel penale anche per violazioni apparentemente di poco conto, perlomeno per chi le compie. Anche nell’attesa del processo e dei suoi esiti, spesso la denuncia è un forte deterrente per i vicini irrispettosi, ma soltanto quando ci sono le basi legali per procedere.
Disturbo della quiete pubblica
Il vicino può essere denunciato quando ci sono gli estremi del reato di disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone, ciò che comunemente chiamiamo disturbo della quiete pubblica. Le condotte tali a configurare il reato sono molteplici, comprendono soprattutto i rumori, ma affinché si tratti di un reato è necessario che – almeno potenzialmente – il disturbo possa essere recato a molte persone (come gran parte del condominio o del vicinato).
Per fare un esempio, può essere denunciato per questo reato il vicino che durante l’orario di lavoro lascia da solo il cane, il quale dunque abbaia incessantemente. Anche se la maggior parte dei condomini avesse orari lavorativi simili a quelli del trasgressore e dunque non è concretamente disturbato dal comportamento, si tratta di reato, perché la condotta è tale da poter disturbare tutti. In altre parole, le abitudini dei vicini non riguardano la punibilità dell’azione o la responsabilità penale.
Il vicino di casa è quindi denunciabile per la produzione di rumori prolungati o molto elevati, soprattutto nelle ore notturne (ma non necessariamente). Rientra in questa fattispecie anche il cane che abbaia a lungo, l’uso degli strumenti musicali o perfino del clacson. In genere, si comprendono tutti i comportamenti che infastidiscono le persone al punto di impedire loro il normale svolgimento delle attività quotidiane o il riposo. A
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