(Money.it) Una nuova minaccia oscura i mercati e non riguarda banche Usa o mosse della Fed. Una bomba da oltre 3.000 miliardi di dollari sta per esplodere e le ragioni sono in Giappone.
Tutto ha inizio con la politica monetaria dell’ex governatore della Bank of Japan Haruhiko Kuroda, che ha cambiato il corso dei mercati globali quando ha scatenato un’ondata di 3.400 miliardi di dollari di liquidità giapponese nel mondo degli investimenti. Con l’obiettivo di far uscire il Paese dalla deflazione, infatti, la banca centrale si è mossa in controtendenza mantenendo tassi di interesse negativi.
Ora è probabile che il nuovo governatore, Kazuo Ueda, smantelli questa posizione ultra-accomodante, ponendo le basi per un’inversione del flusso degli investimenti che rischia di provocare onde d’urto nell’economia globale.
La posta in gioco è enorme: gli investitori giapponesi, infatti, sono i maggiori detentori stranieri di titoli di Stato statunitensi e possiedono di tutto, dal debito brasiliano alle centrali elettriche europee, fino a pacchetti di prestiti rischiosi negli Stati Uniti.
Un aumento dei costi di indebitamento del Giappone minaccia quindi di amplificare le oscillazioni nei mercati obbligazionari globali, scossi dalla campagna della Federal Reserve per combattere l’inflazione e il nuovo pericolo di una stretta creditizia. Una nuova bomba finanziaria potrebbe esplodere.
Perché la prossima bomba nei mercati arriva dal Giappone
Il cambio di leadership epocale alla BoJ potrebbe significare che gli investitori si troveranno dinanzi alla fine di un decennio di tassi di interesse estremamente bassi, che hanno punito i risparmiatori nazionali e spinto gli stessi a inviare un’ondata di denaro all’estero.
L’esodo è accelerato dopo che Kuroda si è mosso per sopprime
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