(QuiFinanza.it) Nelle stesse ore in cui il governo è impegnato nella partita per la gestione dei flussi migratori (con la premier Giorgia Meloni stretta tra gli attacchi delle opposizioni e le resistenze degli alleati europei), i responsabili del ministero dell’Economia stanno lavorando a ritmi serrati per definire i dettagli della riforma fiscale annunciata dopo l’ultima riunione di maggioranza. “Una rivoluzione che cambierà per sempre il rapporto tra i cittadini e il Fisco“: così l’hanno definita a Palazzo Chigi, ponendo l’attenzione sulle norme che porteranno ad un sistema di tassazione sempre più semplificato.
L’obiettivo è quello di permettere a tutti i contribuenti e i soggetti economici del nostro Paese (a partire da folto reticolato di piccole e medie imprese) di conoscere in anticipo la quota di imposte che dovranno versare nelle casse dello Stato negli anni successivi. È questo il sentimento che sta alla base del concordato preventivo biennale di cui ha parlato la presidente del Consiglio, grazie al quale le aziende potranno stipulare un accordo preliminare con l’Agenzia delle entrate per pagare un valore predefinito calcolato in base ai guadagni riportati negli scorsi mesi.
Riforma fiscale, il piano del governo Meloni
Ma il fulcro centrale della delega fiscale è qu
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