(BorsaeFinanza.it) Nel giro di sei sedute il FTSE Mib è arrivato a perdere circa il 10% di capitalizzazione. Basta questa osservazione per capire l’entità dell’impatto sulle Borse avuto dal fallimento di SVB e Signature negli Stati Uniti e dal salvataggio del Credit Suisse concertato dalla SNB in Europa. L’avversione al rischio e la volatilità ora dominano sui mercati.
È in questi momenti di panico che molti investitori si trovano in difficoltà, altri invece realizzano lauti guadagni. Borsa&Finanza ha intervistato Cristian Delle Fratte, responsabile dei clienti istituzionali di Easymarkets, broker fondato nel 2001 che mette a disposizione dei clienti quattro piattaforme per il trading.
Alla luce di quanto sta accadendo, come cambia lo scenario 2023 per le Borse?
“Negli ultimi giorni le Borse hanno vissuto un contesto di estrema volatilità ma già prima Wall Street aveva iniziato a perdere terreno sui timori che le politiche restrittive della Fed potessero innescare una recessione. Il fallimento di SVB è stato un detonatore ma non credo che sia lui il driver del ribasso delle Borse che, a mio parere, scenderanno ancora quando usciranno i dati che confermeranno la frenata dell’economia”.
Proprio la Fed è stata accusata di aver causato, alzando i tassi di interesse, la svalutazione delle obbligazioni che sta mettendo a rischio i portafogli delle banche. Ora cosa faranno Jerome Powell e colleghi?
“In questo momento c’è molta confusione. Alcuni analisti prevedono un rialzo di 50 punti base nella riunione della Fed della prossima settimana, altri si fermano a 25 e c’è addirittura chi ha pronosticato, come Nomura, un taglio dello 0,25% del tasso sui Fed funds. A mio parere la Fed sarà prudente ma non può dimenticarsi dell’inflazione. Magari questo mese potrà anche fare una pausa nel rialzo dei tassi di interesse ma se pensiamo che solo la settimana scorsa l’obiettivo stimato di atterraggio della manovra era al 5,5%, pensare che ora si possa arrivare a un taglio mi sembra anacronistico. Se l’inflazione rimarrà elevata i tassi verranno portati almeno al 5-5,25% e vi rimarranno per un po’, fino a quando ci sarà un rallentamento sensibile dell’economia”.
In questo modo non corre il rischio di provocare nuovi casi di crisi nel settore bancario USA?
“Credo che dare la colpa di quanto accaduto alla Fe
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