(Money.it) Le strane e complesse vicissitudini di Credit Suisse, con l’azzeramento dei bond subordinati per l’equivalente di 16 miliardi di franchi svizzeri – vicenda che potrebbe innescare pesanti danni per molti gestori di fondi -, hanno determinato un contraccolpo immediato per tutto il comparto degli AT1, cioè Additional Tier 1, conosciuti anche come CoCo (Contingent Convertible), obbligazioni che in certe condizioni possono trasformarsi in capitale azionario ma che nel caso specifico della banca svizzera si sono tramutate in carta straccia.
Le quotazioni sono crollate e gli spread allargati di molto, soprattutto nella seduta di venerdì scorso e all’apertura di quella di lunedì. È pur vero che si tratta di emissioni contrattate soltanto dagli istituzionali e dalla clientela professionale. Quindi non dal retail, salvo in pochi casi riferiti a bond presenti su Borsa Italiana e acquistabili con le piattaforme di trading. In totale però è una minoranza rispetto a un panorama molto vasto, quotato soprattutto a Francoforte e al Lussemburgo.
Nascono occasioni di investime
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