(Money.it) Tra vicini di casa i motivi di dissidio sembrano non finire mai, in effetti proprio la poca distanza tra gli spazi può generare e aumentare anche i fastidi più minimi. Uno dei problemi più frequenti nelle zone fuori città è causato dagli alberi, che possono ridurre la visibilità e la luce oppure invadere proprio la proprietà altrui con fronde e radici. Le situazioni sono davvero molte e anche per questo il Codice civile dedica una parte consistente alla regolazione dei rapporti di vicinato, prevedendo norme molto specifiche e trattando espressamente la questione degli alberi. La libertà deve convivere con la tutela dei diritti altrui; addirittura, in alcuni casi, il vicino ha l’obbligo di tagliare l’albero inopportuno. Ecco quando e cosa si può fare per difendersi.
Le distanze per gli alberi secondo la legge
Come anticipato, il Codice civile prevede espressamente i criteri da adottare per piantare gli alberi presso il proprio confine senza invadere la sfera del vicino. L’articolo 892 del Codice civile è infatti dedicato alla distanza per gli alberi e prevede il rispetto dei regolamenti, in mancanza dei quali bisogna affidarsi agli usi locali.
Quando, invece, non è possibile affidarsi nemmeno agli usi locali, bisogna rispettare i seguenti criteri di distanza minima rispetto al confine:
- Tre metri per gli alberi ad alto
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