(Money.it) Negli ultimi anni il tema dell’immigrazione è diventato uno dei più scottanti che un Governo deve affrontare. La recente tragedia di Cutro dove hanno perso la vita oltre 70 persone tra uomini, donne e bambini a causa del naufragio della barca dove viaggiavano, ha riacceso i riflettori sulla strategia criminale che si cela dietro questi viaggi della speranza.
Fin dai momenti successivi alla tragedia gli investigatori italiani si sono messi alla ricerca dei cosiddetti scafisti, cioè di chi guidava e gestiva il viaggio di decine e decine di persone principalmente di nazionalità iraniana, somala, palestinese e afgana. Grazie anche alla testimonianza dei sopravvissuti sono stati individuati un turco, un siriano mentre un altro turco di circa 30 anni è stato riconosciuto tra le vittime. Un quarto scafista che risultava ricercato perché fuggito è stato arrestato nelle scorse ore in Austria. Tutti giovanissimi, tutti che si professano innocenti ma che sono stati segnalati come possibili scafisti perché guidavano il caicco e avrebbero aiutato nella gestione dei migranti a terra, prima dell’imbarco, e poi a bordo.
Chi si cela dietro gli scafisti
Ma gli scafisti sono solo l’ultima parte di un sistema ben più organizzato con sede in Turchia. Si dovrà partire da loro per cercare di ricostruire l’intera organizzazione che ha gesti
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