(Money.it) Christine Lagarde, presidente della Bce, si è detta contraria all’indicizzazione per legge delle pensioni, dando così un chiaro segnale a quei Paesi che ancora la adottano (tra i quali appunto figura l’Italia).
Parole che comunque non dovrebbero avere – almeno per il momento – conseguenze per l’Italia visto che non è nei piani del governo Meloni rivedere ulteriormente le regole rispetto alla rivalutazione. Quanto fatto con la legge di Bilancio 2023, con cui questo sistema è stato reso meno conveniente per le pensioni elevate, è sufficiente per il momento, indipendentemente da quelli che sono i segnali che arrivano dalla Bce.
Nel dettaglio, Lagarde – che ha confermato un nuovo aumento per i mutui con tasso variabile – ha spiegato la ragione per cui è contraria alla rivalutazione annua delle pensioni, suggerendo poi delle alternative ai governi per i periodi di elevata inflazione come quello che stiamo vivendo.
Perché la presidente della Bce è contraria alla rivalutazione delle pensioni
Ogni inizio anno in Italia le pensioni – così come pure diversi trattamenti assistenziali, vedi l’assegno unico – vengono adeguate al costo della vita così da mantenerne inalterato il potere d’acquisto. Tuttavia, quello che a tutti gli effetti è uno strumento di sostegno, specialmente per i redditi più bassi, non piace alla presidente della Bce.
Interrogata sull’indicizzazione per legge delle pensioni all’inflazione, infatti, Christ
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