(Money.it) Con l’eredità il patrimonio del defunto viene diviso per quote e non per beni. Così molto di frequente capita che gli immobili si ritrovino in comproprietà fra diversi eredi, ognuno dei quali con una quota di proprietà pari alla quota ereditaria. Le decisioni e l’utilizzo della casa in condivisione possono perciò risultare piuttosto difficili, ma la legge prevede dei mezzi di tutela per garantire a ogni erede l’esercizio del suo diritto. Il coerede che occupa la casa ereditata va infatti incontro a spiacevoli conseguenze, ecco qual è la procedura per difendersi.
Il coerede che occupa la casa ereditata deve pagare il canone?
Il primo rimedio da attuare nel caso in cui uno degli eredi proprietari si rifiutasse di lasciar utilizzare la casa agli altri è quello di richiedergli il pagamento di una sorta di canone. Questo tipo di procedura è stato concesso dalla Corte di cassazione, in particolare dalla sentenza n. 2.423 del 9 febbraio 2015. In particolare, il coerede che occupa la casa è obbligato a versare agli altri eredi un’indennità di occupazione, ma soltanto nel caso in cui abbia negato loro il godimento dell’immobile.
In altre parole, se uno dei coeredi occupa la casa ereditata e ne fa un uso esclusivo, se gli altri non richiedono di utilizzare l’immobile non è loro concesso nulla. Nel caso contrario, invece, in cui la richiesta dei coeredi viene negata, questi possono pretendere l’indennità di occupazione. In questo caso è quindi necessario effettuare una
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