Il Magro è bello: cresciuti con questo mito ci troviamo a ridecodificare informazioni diverse quando vieni troviamo dinanzi al fenomeno dell’obesità: a vote ilare, respinta dagli esperti di salute, odiata da molti.
Obersità che diventa però molto spesso protagonista del piccolo e del grande schermo.
Il film “The Whale” di Darren Aronofsky si concentra sulla grassofobia e sulla storia del protagonista, Charlie, interpretato da Brendan Fraser, un insegnante di inglese che lotta con l’obesità e il peso fisico e psicologico che ne deriva.
Obesità: uno stereotipo e tanta insicurezza
La World Obesity Federation ha dedicato una giornata alla prevenzione del sovrappeso e dell’obesità e alla sensibilizzazione sulla malattia, che spesso viene rappresentata in modo negativo dai media.
Un sondaggio condotto da Yougov ha rivelato che Instagram è il social media più importante per gli italiani per divulgare informazioni sull’obesità e il sovrappeso, seguito da Facebook e Tiktok per i più giovani. Tuttavia, il 49% degli italiani ritiene che i media e i social media rappresentino poco e male le persone sovrappeso e obese, con Tiktok percepito come il social che peggio rappresenta questa fascia di popolazione. Solo il 19% degli intervistati crede che abbia un ruolo importante di sensibilizzazione e divulgazione.
Il film “The Whale” offre un’interpretazione approfondita di una fetta di umanità spesso ignorata.
La storia di Charlie fa capire come le motivazioni che portano qualcuno a non essere più padrone del proprio corpo siano complesse e richiedano attenzione. Le persone che lottano con l’obesità chiedono aiuto ai social media, ma questi ultimi spesso promuovono una percezione negativa della malattia. Gli italiani si aspettano maggiori campagne di sensibilizzazione da parte degli account istituzionali su Facebook e dagli influencers su Instagram per combattere lo stigma dell’obesità. In generale, il 40% degli italiani si aspetta una maggiore visibilità nei social delle persone obese o sovrappeso.