(Finanza.com) Wall Street ancora frenata dalla paura di una Fed più aggressiva nella sua lotta all’inflazione, determinata ad alzare ulteriormente i tassi sui fed funds.
Ieri la borsa Usa è stata zavorrata in particolare dal balzo dei tassi dei Treasuries Usa, che sta riflettendo l’ansia degli operatori sulla possibilità di ulteriori strette monetarie più forti da parte della banca centrale guidata da Jerome Powell. Un’ansia che, tra l’altro, è stata rinfocolata di nuovo, oggi, con la pubblicazione di due dati macroeconomiciche hanno confermato sia la solidità del mercato del lavoro che la crescita robusta dell’inflazione. Alle 15.35 ora italiana, il Dow Jones sale dello 0,18%, mentre lo S&P 500 arretra dello 0,43%. Il Nasdaq soffre una flessione pari a -0,77%.
Rese note negli Stati Uniti, prima dell’inizio della sessione a Wall Street, le richieste iniziali dei sussidi di disoccupazione, che sono scese di 2.000 unità, dalle 192.000 della scorsa settimana a quota 190.000. La media mobile in quattro settimane è stata pari a 193.000, al di sopra dei 191.250 precedenti.
Il numero dei lavoratori americani che continuano a percepire i sussidi di disoccupazione è sceso ulteriormente, a 1,655 milioni, rispetto agli 1,660 milioni della settimana precedente e contro gli 1,665 milioni previsti.
Il mercato del lavoro made in Usa continua a confermarsi più che solido, a dispetto dell’intenzione di Jerome Powell, numero uno della Fed, volta a provocare un indebolimento dei fondamentali economici, in modo tale da strozzare la crescita dell’inflazione.
Crescita che rimane fin troppo solida, come ha dimostrato l’altro dato pubblicato oggi: il costo unitario del lavoro Usa del quarto trimestre del 2022.
L’indicatore ha accelerato in modo sostenuto il passo, avallando i ti
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