(Money.it) Smart working, con l’approvazione in via definitiva del decreto Milleproroghe è arrivata l’estensione del lavoro agile fino a fine giugno. Ma non per tutti. Le regole, infatti, saranno differenziate tra lavoratori privati e pubblici e, in più, la proroga non varrà per tutti.
L’estensione lascia però un’importante differenza, tanto che si parla esplicitamente di disparità, tra i lavoratori del settore privato e i dipendenti pubblici. Cosa cambierà, quindi, da qui a fine giugno per il telelavoro? Vediamo tutte le novità introdotte dal Milleproroghe e quali sono i due differenti regimi che saranno ora in vigore.
Smart working, le nuove regole per i lavoratori privati
A guadagnarci di più, dalle nuove regole sullo smart working, saranno i lavoratori del settore privato. Il lavoro agile, in questo caso, può essere riconosciuto dal 28 febbraio del 2023 e fino al 30 giugno 2023. La novità non sta tanto nelle date, uguali a quelle del settore pubblico, quanto nel fatto che a usufruirne potranno essere sia i lavoratori fragili sia coloro i quali hanno figli minori di 14 anni.
Per il privato, dunque, restano possibili entrambe le condizioni. In particolare il lavoro agile deve essere concordato per quanto riguarda i tempi e il numero di ore lavorative da remoto, ovviamente con il proprio datore di lavoro. Il ricorso allo smart working è comunque possibile solamente nel caso in cui il tipo di lavoro consenta di eser
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