(Money.it) Ci sono francobolli rari e di valore di cui magari non si ha conoscenza e sono attaccati alle vecchie cartoline, lettere oppure nelle collezioni dimenticate. Eppure proteste avere in mano una grande fortuna.
Potrebbero esserci dei francobolli rari e di valore nascosti tra questi dal grande valore che può raggiungere anche diverse migliaia di euro. Scopriamo quali sono i francobolli che valgono di più.
Francobolli più rari e di valore in Italia e nel mondo
Error of colour
Il francobollo italiano di maggior valore è l’introvabile Error of colour, la cui preziosità è dovuta a un errore di stampa, alla sua estrema rarità e al fatto di essere conservato ancora in ottime condizioni. In origine era giallo, ma ne è stato poi emesso uno in blu risalente al 1859. Oggi esistono solo 2 esemplari di questo francobollo. Nel 2011 è stato venduto all’asta per 1,8 milioni di euro, ed è entrato di diritto tra i 10 francobolli di valore più preziosi di sempre a livello mondiale.
3 Lire di Toscana Faruk
Ad oggi sono famosi solo due esemplari affrancati di questo francobollo (su buste spedite dal re d’Egitto Farouk e dal barone Alphonse Rothschild), di cui uno è stato battuto all’asta per un valore pari a 500.000 euro.
Emesso il 1° gennaio 1860 dal Granducato di Toscana, deve il suo valore al numero molto esiguo di pezzi stampati e alla sigla IT che testimonia l’avvicinamento dell’epoca all’idea di Italia
Trinacria
Il terzo posto sul podio della classifica dei francobolli italiani che valgono di più è occupato dal Trinacria, emesso nel 1860 dal Regno delle Due Sicilie e che vale 380.000 euro.
2 dollari Pechino
Si conoscono solo 15 esemplari di questo francobollo, tutte color menta e usati. Nel 2008 un pezzo è stato venduto all’asta per 40.000 euro.
Gronchi Rosa
Pur non rientrando nella Top 3 dei più preziosi, il Gronchi Rosa è sicuramente il francobollo italiano più famoso. Il suo valore in termini di notorietà è dovuto all’errore presente nell’immagine Di colore rosa, disegnato nel 1961 in occasione del viaggio del Presidente della Repubblica Gronchi in Sudamerica, valeva 205 lire. Quello dedicato al viaggio in Perù fu stampato con i confini sbagliati. Il Ministero sospese la distribuzione, ma ormai erano già stati venduti oltre 70mila esemplari, si cercò quindi di coprire
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