Good news per l’economia, bad news per i mercati: lo shock positivo arrivato a Wall Street con la pubblicazione del report occupazionale Usa di gennaio gela investitori e trader, che iniziano a nutrire più di qualche dubbio sulla narrativa secondo cui la Fed di Jerome Powell sarebbe vicina a dire stop ai rialzi dei tassi anti-inflazione.
Probabilmente neanche Powell si aspettava numeri talmente positivi.
Dal rapporto no-farm payrolls è emerso che l’economia degli Stati Uniti ha creato il mese scorso 517.000 nuovi posti di lavoro, ben oltre la crescita di 185.000 nuove buste paga attesa dal consensus, e a un ritmo molto più forte anche rispetto ai 223.000 nuovi posti di lavoro creati a dicembre.
Non solo. Il tasso di disoccupazione è sceso dal 3,5% di dicembre al 3,4%, rispetto al rialzo al 3,6% previsto.
Occhio alla componente salari, attentamente monitorata in quanto parametro cruciale che misura il trend dell’inflazione.
A gennaio i salari medi orari sono saliti dello 0,3% su base mensile, come da attese. Su base annua, la crescita è stata tuttavia del 4,4%, rispetto al +4,3% previsto. Il rallentamento rispetto al +4,6% di dicembre, certo, c’è stato. Ma non come da attese.
E la paura ora sui mercati è che si sia data un’interpretazione troppo dovish alle parole che Jerome Powell ha proferito l’altro ieri, nella conferenza stampa successiva all’annuncio sui tassi da parte del Fomc, il braccio di politica monetaria della Federal Reserve.
L’altroieri la Banca centrale Usa ha annunciato di aver alzato i tassi di interesse Usa di 25 punti base, al nuovo range compreso tra il 4,5% e il 4,75%, record dall’ottobre del 2007. Il rialzo annunciato è stato l’ottavo da quando la banca centrale Usa ha iniziato ad alzare i tassi, nel marzo del 2022.
Sebbene il timoniere della Fed abbia cercato di ribadire più volte la sua ferma intenzione a continuare a lottare contro l’inflazione, qualcuno ha parlato di una svolta dovish, facendo riferimento ad alcune dichiarazioni e ammissioni.
In reatà lo stesso Powell ha involontariamente rinfocolato le aspettative-speranze sulla fine del ciclo dei rialzi dei tassi, affer
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