E’ corsa contro il tempo per mettere a punto il Decreto liquidità, che sbarcherà in Consiglio dei Ministri domenica sera o al massimo lunedì, subito prima dell’Eurogruppo di martedì 7, che dovrà decidere sugli “strumenti” messi a punto dall’UE (MES, Eurobond, ecc). Un decreto per la liquidità alle imprese che, nel tira e molla all’interno della maggioranza, si intreccia con la posizione che l’Italia assumerà in occasione del dibattito europeo dibattito europeo.
E sembrerebbe più probabile che il CdM subisca uno slittamento all’inizio della prossima settimana, a causa delle fibrillazioni in seno al governo: il M5S che spinge per garanzie al 100% sui prestiti alle imprese, non di meno, e guarda con preoccupazione all’adozione del MES in Europa; il Governo che sta ancora valutando le soglie di garanzia sui prestiti alle imprese e considera il cosiddetto MES “light” come una concessione per ottenere i sospirati eurobond, almeno per finalità specifiche.
Il Decreto liquidità è pronto
Prestiti alle imprese con garanzie statali al 100% fio a 800 mila euro e, oltre questa soglia, garanzie al 90% sui prestiti fino al 25% del fatturato. Lo ha anticipato il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri al Tg1.
“Stiamo finalizzando il decreto sulla liquidità. Garantiremo prestiti fino a 800 mila euro al 100% e aumenteremo le garanzie al 90% per 200 miliardi di prestiti fino al 25% di fatturato delle imprese di tutte le dimensioni”, ha spiegato il titolare dell’Economia, anticipando i contenuti del sospirato decreto per la salvezza delle imprese.
Cosa implica una riduzione progressiva delle garanzie?
Ovviamente, l’aver avallato una copertura totale delle garanzie solo fino ad 800 mila euro, significa che superato questo tetto, le banche che concedono i prestiti saranno costrette a procedere con le consuete verifiche della solvibilità oltre questa soglia (sul 10% non coperto da garanzie). Un fattore che potrebbe allungare i tempi dei prestiti e renderne incerta la concessione, almeno per le imprese con più problemi di solvibilità.
Quale ente farà da garante?
Altro punto d definire è il soggetto (statale) che fornirà le garanzie: sembrerebbe scontato il ruolo di Cassa Depositi e Prestiti, ma nelle ultime opera si sarebbe fatto anche il nome di SACE, controllata da Cdp, che quindi passerebbe sotto la diretta supervisione del MEF. Una ipotesi che non sembra piacere monto ai Cinquestelle.
Articolo originale di Quifinanza.it.