Il Consiglio dei ministri ha approvato lo schema di decreto del Presidente della Repubblica, che modifica il codice di comportamento dei pubblici ufficiali, adottato in ottemperanza alle disposizioni del PRRN2.
In vista di una più ampia riforma della pubblica amministrazione che dovrà essere completata entro il 30 giugno 2023, il decreto mira ad aggiornare l’attuale codice di comportamento 2013 per adeguarlo al nuovo contesto sociale e lavorativo, nonché adeguarlo alle l’esigenza di tutela dell’ambiente, il principio di non discriminazione sul posto di lavoro e il più ampio utilizzo di Internet e dei social network.
Nuovo codice di condotta nelle pubbliche amministrazioni
Il nuovo testo introduce diverse novità rispetto al codice precedente:
- maggiore responsabilità del dirigente per la crescita professionale dei dipendenti, promozione di opportunità di formazione e sviluppo, misurazione delle performance dei dipendenti, anche in funzione del raggiungimento dei risultati e del loro comportamento organizzativo;
- l’introduzione del divieto di discriminazione basata sulle caratteristiche personali del dipendente, quali l’orientamento sessuale, il genere, la disabilità, l’origine etnica e la religione;
il comportamento personale dei dipendenti, posto in essere attraverso i social network, non deve essere in alcun modo riconducibile all’Amministrazione di appartenenza e non deve recare danno alla loro immagine e decenza; - maggiore rispetto per l’ambiente per contribuire a ridurre i consumi di energia e acqua, oltre a limitare gli sprechi e favorire il riciclo.
Continuiamo il cammino tracciato per la riforma della PA che basi la sua efficacia sul capitale umano”, ha commentato il ministro della PA, Paolo Zangrillo.
In quanto infrastruttura strategica per lo sviluppo del Paese, la PA non può prescindere dalla responsabilità delle persone che operano nell’interesse collettivo, leve essenziali per la crescita dei lavoratori e delle organizzazioni.