Tra modifiche, regole riviste e nuovi controlli (non solo al Superbonus) diversi sono i bonus edilizi che si possono ancora chiedere per i lavori di ristrutturazione e/o efficientamento in casa. Alcuni scadano entro la fine dell’anno, altri si potranno chiedere anche dopo il 2022, poiché le proroghe approvate riguardano gli anni 2023, 2024 e in alcuni casi 2025.
Ma andiamo con ordine.
I bonus edilizi in scadenza: quali le agevolazioni che si possono ancora chiedere (ma entro la fine dell’anno)
Tra i bonus edilizi in scadenza, per il quale tuttavia si può fare richiesta entro la fine dell’anno, nel 2022 è ancora possibile ottenere il cd. bonus facciate. L’agevolazione consiste in una detrazione d’imposta, da ripartire in 10 quote annuali costanti, pari al 90% delle spese sostenute nel 2020 e nel 2021, e del 60% delle spese sostenute nel 2022, per interventi finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna degli edifici esistenti ubicati in determinate zone.
La Legge di Bilancio 2022, infatti, ha esteso questa detrazione fino al 31 dicembre 2022, con aliquota ridotta al 60 per cento.
Sono ammessi al beneficio gli interventi:
- di sola pulitura o tinteggiatura esterna sulle strutture opache della facciata,
- su balconi ornamenti e fregi, inclusi quelli di sola pulitura o tinteggiatura;
- sulle strutture opache verticali della facciata influenti dal punto di vista termico o che interessino oltre il 10% dell’intonaco della superficie disperdente lorda complessiva dell’edificio.
Condizione importante è che gli immobili si trovino nelle zone A e B (indicate nel decreto ministeriale n. 1444/1968) o in zone a queste assimilabili in base alla normativa regionale e ai regolamenti edilizi comunali.
Le alternative alla detrazione, in questo caso, sono la cessione del credito o lo sconto in fattura (qui le regole per il 2022).
I bonus edilizi prorogati: le agevolazioni per cui si può fare richiesta anche nel biennio 2023/2024
L’agevolazione fiscale sugli interventi di ristrutturazione edilizia, il cd. bonus ristrutturazioni, è disciplinata dall’art. 16-bis del Dpr 917/86 e, di fatto, consiste in una detrazione dall’Irpef del 36% delle spese sostenute, fino a un ammontare complessivo delle stesse non superiore a 48 mila euro per unità immobiliare. Tale agevolazione è stata confermata nel 2022, tant’è che, come stabilito dal legislatore, per le spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2024 la detrazione è elevata al 50% e il limite massimo di spesa è di 96 mila euro.
Approvato per le spese sostenute negli anni 2020, 2021 e 2022 – poi prorogato al 2024 – anche il cd. bonus verde, ovvero la detrazione Irpef del 36% riconosciuta per gli interventi di:
- sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi;
- realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili.
La detrazione va ripartita in dieci quote annuali di pari importo e va calcolata su un importo massimo di 5.000 euro per unità immobiliare a uso abitativo, comprensivo delle eventuali spese di progettazione e manutenzione connesse all’esecuzione degli interventi, e ne possono beneficiare i contribuenti che hanno sostenuto le spes