L’anno non è ancora finito, ma l’energia solare domestica può già dare ottimi risultati. Il Fotovoltaico 2022 ha più che raddoppiato i risultati del 2021 in numero di stazioni e nuova capacità installata in soli nove mesi. Raggiungere tassi di crescita che non si vedevano dall’ultima legge sull’energia approvata nel 2013. Lo denuncia il primo numero di InFotovoltaico, la nuova testata statistica del GSE dedicata al settore.
Giunto il momento di orientare al meglio la scelta energetica nazionale
Il documento, in linea con quanto già fatto con il primo Rapporto Energia e Clima, nasce per avvicinare l’analisi energetica al presente riducendo i tempi che intercorrono tra la raccolta dei dati e la loro pubblicazione. Un’operazione pensata per poter orientare al meglio la scelta energetica nazionale e consentire al sistema Paese di rispondere in maniera rapida e proporzionata ai cambiamenti in atto. “Per la prima volta”, sottolinea il manager, “forniamo trimestralmente le principali statistiche di settore per garantire un monitoraggio tempestivo delle principali variabili che lo caratterizzano a livello nazionale e regionale, aggiornate a poche settimane dal periodo di rendicontazione. riferimento”.
Fotovoltaico in Italia, il boom del 2022. Lo dice la GSE
I dati presentati in questa prima pubblicazione, in particolare, sono aggiornati al 30 settembre 2022 e mostrano la piena vitalità del fotovoltaico in Italia. In soli nove mesi l’Italia ha installato 1,6 GW di nuova capacità solare, per un totale di oltre 12.000 impianti, tra grandi e piccoli impianti. Complessivamente si tratta di un aumento del 7,1% rispetto a tutto il 2021 (+12% rispetto alle installazioni annuali). L’ampliamento del parco fotovoltaico nel 2022, unito a buone condizioni di irraggiamento, ha portato a una produzione di poco inferiore ai 24 TWh, ovvero +12% rispetto ai primi anni del 2021. “Crescita“, spiega il GSE in un comunicato, “Dopo otto anni di relativa stabilità nel settore, sta interessando tutte le classi di dimensioni aziendali, tutte le regioni e le principali città del paese”.
Il documento contiene anche preziose informazioni sull’acquisizione di terreni. Ciò significa che il 35% dell’energia fotovoltaica italiana proviene da impianti terrestri, per una superficie totale di circa 15.800 ha. Invece, il restante 65% è di proprietà di impianti in edifici, tetti e impalcati. Invece, se si scende nel dettaglio del comparto, si scopre che poco meno della metà delle stazioni appartiene all’industria, energia compresa. Seguono il settore terziario (20%), il settore residenziale (18%) e l’agricoltura (11%).