Nel caso in cui le verifiche in merito alla potenziale solvibilità abbiano dato esito negativo, i professionisti stranieri che vogliono aprire una partita iva in Italia dovranno esibire una garanzia fideiussoria bancaria o assicurativa. Lo scopo del giro di vite è quello di smascherare attività fittizie per conto di persone non identificate che aprono una partita IVA senza pagare le tasse.
Lo afferma la Manovra finanziaria per il prossimo anno approvata dal Consiglio dei Ministri
La misura introduce un nuovo obbligo per porre un freno alla pratica dell’attivazione di attività “apri e chiudi” intestate a soggetti stranieri, talvolta irrintracciabili o senza solide garanzie economiche. In ottemperanza a quanto previsto dalla legge di bilancio 2023, la partita IVA sarà chiusa di ufficio nel caso in cui l’istruttoria non abbia esito positivo.
Verifiche speciali saranno effettuate sulle nuove partite IVA aperte da persone fisiche che hanno la cittadinanza di uno Stato estero extra UE, o enti che non siano persone fisiche residenti in uno Stato extra UE.
In caso di esito negativo dell’istruttoria sarà richiesta una garanzia di importo compreso tra 10 e 20mila euro.
“Non permetteremo più il gioco dell’apri e chiudi fatto soprattutto dagli extra-comunitari, quello di aziende che non pagano un euro di tasse, agiscono nell’illegalità e poi chiudono i battenti prima che lo Stato si accorga di loro, per riaprire magari con altro nome
La riapertura potrà avvenire solo dopo che sia stata fornita la garanzia richiesta. La decisione del governo è volta a contrastare l’evasione fiscale e a frenare la concorrenza sleale, come ha annunciato lo scorso agosto il presidente del Consiglio Georgia Meloni, in relazione non solo al fenomeno delle attività illecite e della concorrenza sleale nel commercio e nel turismo, nel terziario, nel manifatturiero.