Un incontro intermedio, ma utile per discutere le misure pensionistiche previste dalla Legge di Bilancio, e la ripresa del tavolo permanente con i sindacati sulle politiche economiche: è quanto accaduto al termine del primo tavolo tra il ministro Marina Calderone e il sociale partner.
Il capitolo più caldo è la flessibilità di partenza, che verrà ampliata con la manovra del 2023, almeno per la variante femminile.
Più complesso è il destino della quota 102, che il nuovo governo vorrebbe convertire in quota 41, ma con vincoli che la rendano meno cara. Quest’ultima formula può essere già inserita nella manovra: “Dal 1 gennaio 2023, senza misure correttive, avremo la cosiddetta scala previdenziale, che in questo momento può comprimere ulteriormente il dinamismo del mercato del lavoro, che già presenta criticità. Stiamo lavorando per validare alcuni interventi e valutare come introdurre altre forme di flessibilità sostenibili”.
Quota 41 e Opzione donna: occorre fare le dovute valutazioni
Così, da un lato, sembrano sempre più certe le proroghe annunciate dal premier Georgia Meloni, dall’altro si rafforza anche l’ipotesi della quota 41 (dopo che l’opzione maschile è stata subito bocciata, considerata troppo punitiva):
L’ipotesi è che si veda una nuova quota dove convergono quota 102 e quota 41: in pratica si tratterà di sommare 61 anni di età e 41 contributi invece di 38 anni di contribuzione e 64 anni di età. Solo un comunicato, che però conferma la discussione interna della maggioranza sulle proposte che si stanno valutando in tema di pensioni per il 2023.
L’incontro del 3 novembre ha inoltre autorizzato l’apertura ufficiale di un tavolo permanente di politica economica dedicato al mondo del lavoro
Altro tema molto caldo è la Riforma del Reddito di Cittadinanza: stiamo pensando di rivedere la RdC, che migliorerà la parte occupazionale. Ma questo è ancora da definire, e nella riunione odierna non sono stati fissati i meriti operativi dei prossimi eventi, in generale è stato approvato il metodo di lavoro, da cui il tavolo tra Governo e parti sociali diventa permanente. con “un iter legislativo che non si esaurisce con la Manovra. Gli argomenti principali saranno discussi in appositi tavoli di discussione.