Una seconda vita per i nostri rifiuti, soprattutto quelli elettronici: possibile ed auspicabile. Ci riesce una start-up che trasforma i rifiuti RAEE in lanterne a energia solare, valido esempio di come i rifiuti non possono essere solo un peso ma anche una risorsa.
I rifiuti che illuminano anche dopo essere stati buttati
Negli ultimi decenni siamo stati abituati alla logica consumistica “del comprare il nuovo” perché grazie al costo basso di alcuni prodotti fatti in serie, il nuovo costava meno del vecchio da “riparare o restaurare”. Sbloccare il vero potenziale socioeconomico ambientale dei rifiuti elettronici e della tecnologia delle batterie di seconda vita, oggi diventa invece una priorità perché le risorse si stanno esaurendo.
Secondo il Global E-Waste Monitor 2020 delle Nazioni Unite, l’Africa ha generato circa 2,9 milioni di tonnellate di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) nel 2019 e soltanto il 0,9% di questi vengono correttamente raccolti e riciclati.
La proliferazione dei rifiuti elettronici rappresenta un pericolo reale sia per la salute umana che per l’ambiente, dato che in Africa mancano politiche e strutture per gestire e riciclare i RAEE.
l’inquinamento dei rifiuti che potrebbero essere invece riutilizzati
In particolare, in Nigeria ogni mese circa 500.000 tonnellate di apparecchiature elettroniche ed elettriche vengono scaricate in officine, spazi aperti, fonti d’acqua e discariche. Per aiutare ad affrontare questo problema, Dozie Igweilo, founder della start-up Quadloop, attraverso un approccio waste-to-value, mira a sviluppare dai rifiuti elettronici delle particolari lanterne solari a prezzi accessibili e a zero emissioni.
Il risultato è un doppio vantaggio: da un lato vengono alleviate le pressioni ambientali dovute allo sfruttamento delle risorse naturali per la produzione di batterie nuove, dall’altro viene data una seconda vita a dei materiali altrimenti di scarto. Per ogni lanterna solare prodotta vengono recuperati fino a 2,5 kg di rifiuti elettronici destinati alla riscarica e viene evitata l’emissione in atmosfera di circa 0,5 kg di CO2 rispetto alle lanterne tradizionali.