Per chi vuole andare prima in pensione con pochissimi anni di contributi non deve disperarsi. Nell’attuale panorama previdenziale del Belpaese ci sono alcune opzioni che consentono di andare pensione anche con 5, 10 o 15 anni di contributi. Sembra impossibile ma è vero
Ecco le opzioni di pensione con un’anzianità contributiva minima:
- pensione di vecchiaia con 5 anni di contributi;
- pensione di vecchiaia non vedenti;
- pensione di vecchiaia con 15 anni di contributi;
- assegno ordinario d’invalidità;
- pensione di invalidità delle casse professionali;
- pensione contributiva delle casse professionali;
- pensione d’inabilità al lavoro.
Pensione con 5 anni di contributi
Chi è iscritto all’INPS e ha iniziato a lavorare, ovvero chi ha iniziato a contribuire dal 1996, può percepire la pensione di vecchiaia con 5 anni di contribuzione.
Si tratta, in particolare, dei lavoratori che entrano nel sistema contributivo puro, motivo per cui questa opzione è comunemente chiamata prepensionamento contributivo. Pertanto, coloro che non hanno un’anzianità contributiva al 31 dicembre 1995, possono andare in pensione con soli 5 anni di pagamenti effettivi. Ma attenzione, perché l’obbligo di contribuzione non è l’unico requisito: bisogna avere anche almeno 71 anni (questo requisito è previsto fino al 31 dicembre 2022, dopodiché ogni due anni scatteranno gli adeguamenti dell’aspettativa di vita pari a 3 mesi ogni due anni
Assegno ordinario d’invalidità
Coloro che sono iscritti all’Assicurazione generale obbligatoria dell’INPS o ad alcune casse sostitutive la cui capacità lavorativa è ridotta possono, a richiesta, percepire una regolare indennità di invalidità per soli 5 anni di contribuzione. I lavoratori che, oltre alla riduzione permanente dei due terzi della capacità lavorativa, hanno diritto all’indennità di invalidità se:
- sono assicurati all’INPS da almeno 5 anni;
- hanno un’anzianità contributiva pari ad almeno 5 anni (260 contributi settimanali), dei quali almeno tre anni (156 contributi settimanali) versati negli ultimi cinque anni.
La indennità di invalidità può essere combinata con il reddito da lavoro, ma la somma sarà ridotta in base al reddito percepito. I periodi coperti dal beneficio, in assenza di contributi di lavoro, sono considerati utili per il conseguimento del diritto alla pensione di vecchiaia, in cui il beneficio si converte automaticamente al raggiungimento dell’età pensionabile se il beneficiario ha i contributi richiesti dalla legislazione vigente.
Vale anche per la pensione d’inabilità al lavoro
Caso simile alla pensione di invalidità è la pensione di inabilità al lavoro. I requisiti contributivi sono gli stessi, almeno 5 anni di contribuzione, di cui 3 accreditati negli ultimi cinque anni, ma per qualsiasi attività lavorativa è richiesta l’invalidità permanente e assoluta. La pensione di inabilità è praticamente incompatibile con qualsiasi attività lavorativa e con l’iscrizione ad albi, elenchi e ruoli. Il trattamento è calcolato come pensione futura aumentando virtualmente il contributo versato, fino a un massimo di 40 anni di contribuzione, dal numero di settimane trascorse dall’inizio della pensione di inabilità fino all’età di 60 anni.