Lo si conosce come il più grande operatore italiano del settore immobiliare commerciale italiano, ma IGD è molto di più e forse lo racconta meglio il suo claim ovvero “Spazi da vivere”. IGD ha affascinato questa estate il mondo degli investitori e degli stakeholder del settore dopo aver presentato i suoi risultati ESG e i progetti per il futuro.
Il Gruppo IGD
IGD ha più di 2,1 miliardi di euro di asset di proprietà,19 ipermercati e supermercati e 27 gallerie e retail park. In metri quadri potrebbe essere così suddivisa: 173.500 i metri quadri della prima categoria e 425.600 quelli della seconda. Ha una grande diffusione sul territorio italiano ed anche in Romania con 14 gallerie e una palazzina uffici.
Al centro del suo operato il dialogo tra il territorio e i cittadini
Raffaele Nardi, Direttore pianificazione, controllo e investor relations del gruppo bolognese coordina, spiega: “Il nostro lavoro si basa sul dialogo continuo con i visitatori, con i tenant (i commercianti), con i fornitori e in generale con le comunità, con l’obiettivo di comprendere e assecondare ogni cambiamento e necessità. La sostenibilità è per noi una scelta strategica da tempo inserita nel nostro modello di business da ormai oltre 10 anni. Siamo infatti al 12° Bilancio di Sostenibilità. La governance del nostro gruppo è improntata alla trasparenza, come dimostrano la presenza di 7 consiglieri indipendenti su 11 membri del board, l’adesione al Codice di corporate governance delle società quotate e gli altri impegni presi con l’inclusione nel segmento STAR, il Segmento dei Titoli ad Alti Requisiti di Borsa Italiana”.
Un gruppo che punta alla sostenibilità e si dichiara “poco energivoro”
“Il contrasto del cambiamento climatico è un nostro obiettivo di lungo periodo, lo testimonia un percorso ormai quasi decennale e quindi per certi versi pionieristico, soprattutto per il nostro settore. Il piano industriale al 2024 prevede 12 milioni di euro di investimenti in ambito ESG, una cifra ancor più importante, se consideriamo che ci proponiamo come dividend company e portiamo avanti anche un progetto di sviluppo e di rigenerazione urbana come quello delle Officine Storiche di Livorno, un’idea che prevede oltre 15 mila metri quadri di superficie retail, 5.600 metri quadri di residenziale e 13 milioni di euro di investimento. Abbiamo anche avviato l’impegnativo monitoraggio delle emissioni Scope 3, ovvero delle emissioni indirettamente collegate al nostro business, in modo da avere la completa consapevolezza del nostro impatto a livello ambientale. Già oggi tutta la nostra energia elettrica proviene da fonti rinnovabili, circa 38,8 milioni di Kwh nel 2021, ancora in lieve crescita (+4%) dal 2020, ma ben sotto gli oltre 44,6 mln del 2019 del pre-pandemia. Lo scorso anno abbiamo risparmiato così 17.200 tonnellate di anidride carbonica. Il taglio del 21% della nostra intensità energetica dai livelli del 2013 ci ha anche confortati sulla correttezza delle nostre scelte: oggi siamo molto meno energivori, condizione di vantaggio in tempi di inflazione dei costi energetici”.