Università: sì o no? E quali possibilità offre?
Scegliere di laurearsi ha senso sia perché all’aumentare dei livelli di abilità, diminuisce il rischio di disoccupazione, sia per ricevere salari più alti.
Lo dimostra il Rapporto Profilo e Condizioni Occupazionali 2022 (24a edizione) redatto dal Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea in collaborazione con il Ministero dell’Università e della Ricerca e l’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna.
Quali i dati indagati dalla studio?
Il rapporto si basa su una doppia indagine su circa 300.000 alumni nel 2021 e 660.000 alumni nel 2020, 2018 e 2016, rispettivamente, che sono stati contattati rispettivamente uno, tre e cinque anni dopo la laurea. Sempre facendo riferimento ai dati Istat, nel 2021 il tasso di occupazione nella fascia 20-64 anni tra i laureati è stato del 79,2%, mentre tra i diplomati è sceso al 65,2%. Inoltre, secondo l’ultima documentazione dell’OCSE, nel 2017 un laureato ha guadagnato il 37,0% in più rispetto a un diplomato di scuola superiore.
Sulla base della retribuzione media a un anno dalla laurea, si registra un aumento nel 2021 rispetto al 2019, pari al 9,1% per i laureati di livello 1 e al 7,7% per i laureati di livello 2. Il mensile netto dopo un anno di titolo è di circa 1.340 euro per i laureati di primo livello e di 1.407 euro per i laureati di secondo livello.
Quali facoltà scegliere?
Per quanto riguarda i diversi indirizzi di studio, i laureati dei gruppi di Informatica e Tecnologie ICT, Ingegneria Industriale e dell’Informazione, Architettura e Ingegneria Civile ed Economia sono quelli che presentano i migliori tassi di occupazione, tanto che il tasso di occupazione è ovunque più elevato. del 90,0%.
I laureati dei gruppi pedagogico, artistico-designer e umanitario-letterario, invece, non raggiungono il livello medio: il tasso di occupazione è inferiore all’83,0%.
Da sempre, tenendo conto delle lauree magistrali, gli stipendi più alti corrispondono principalmente ai laureati in tecnologie industriali e informatiche, tecnologie informatiche e ICT: 1.893 e 1.851 euro al mese netti. La retribuzione dei laureati dei gruppi educativo-pedagogico, psicologico e letterario-umanitario, invece, non raggiunge i 1.400 euro al mese.