La verità sugli standard di bellezza asiatici: gli ideali asiatici e americani differiscono notevolmente, ma entrambi creano una percezione della bellezza irrealistica e spesso dannosa
Pelle chiara simbolo di benessere ed eleganza
L’equiparazione del bianco alla bellezza è perpetuata in tutto il continente asiatico, in particolare negli standard di bellezza cinesi, giapponesi, vietnamiti, coreani e indiani. “Gran parte di questa pressione viene dalle madri e da altri membri della famiglia”, afferma Nikki Khanna, professore associato di sociologia all’Università del Vermont e autrice di Whiter: Asian American Women on Skin Color and Colorism. Spiega che alle donne viene ripetutamente detto che la pelle chiara, quasi bianca è bella e che hanno bisogno di una pelle più chiara per attirare un compagno e avere successo nella vita. Libri e media sostengono questa percezione anche oggi.
La storia ci dice che il desiderio di una pelle chiara è sempre esistito nella cultura asiatica. Nell’antica Cina, ad esempio, la pelle pallida indicava lo status di élite, mentre la pelle scura significava che si coltivava o si lavorava per lunghe ore al sole. Questo desiderio alla fine ha portato allo sbiancamento della pelle, che oggi è diventata un’industria globale multimiliardaria in Asia.
Gli occhi più grandi
Si vede anche nei manga e nei fumetti: occhi belli significa occhi grandi. Molte adolescenti usano lenti circolari (o lenti a contatto che fanno sembrare i tuoi occhi più grandi) e vogliono sottoporsi alla chirurgia per rendere gli occhi più grandi: gli occhi più grandi sono definiti più attraenti infatti la blefaroplastica asiatica, o chirurgia della doppia palpebra, è un’altra importante tendenza di bellezza che risale al 19° secolo ed è particolarmente popolare nei paesi dell’Asia orientale come Taiwan e la Mongolia. Il processo chirurgico solleva gli occhi più piccoli o incappucciati per creare una piega palpebrale più prominente
Più piccola è la mascella, meglio è
Sebbene gli Stati Uniti siano il paese con il maggior numero di operazioni di chirurgia plastica in assoluto, la Corea del Sud è spesso considerata la “capitale mondiale della chirurgia plastica”, con una donna su tre di età compresa tra i 19 e i 29 anni che ha un intervento chirurgico. Insieme alla chirurgia della doppia palpebra, anche una procedura nota come rasatura della mascella o riduzione della mascella è molto popolare. Nel tentativo di creare un piccolo mento a forma di V, i pazienti vengono sottoposti a un intervento chirurgico con l’obiettivo di limare la mascella naturale in una forma più snella.
Anche gli interventi chirurgici al naso sono comuni in tutta l’Asia. I nasi del sud-est asiatico in particolare tendono ad essere più piatti e più larghi. La rinoplastica asiatica mira a “aumentare il naso in modo che sia più prominente con un ponte più alto e una punta più affilata che sia proporzionata al viso.