La pensione è una prestazione economica che viene corrisposta dallo Stato ai cittadini, in base alla legge, dopo il compimento di una determinata età. Esistono due metodi per calcolare la pensione: il retributivo e il contributivo. Il primo tiene conto della sola anzianità di servizio, mentre il secondo tiene conto sia dell’anzianità di servizio che dei contributi versati.
Il metodo contributivo è quello più diffuso in Italia
La pensione viene calcolata sulla base dei contributi versati durante tutta la vita lavorativa. In caso di mancato versamento di un contributo, la pensione sarà ridotta. Il metodo retributivo, invece, calcola la pensione in base all’ultimo stipendio percepito dal lavoratore.
I requisiti
Il metodo contributivo richiede una contribuzione minima di 20 anni, mentre quello retributivo non ne prevede alcuno. Va da sé che il primo è basato sul versamento dei contributi, il secondo invece sull’anzianità di servizio e sul reddito.
Le differenze
- Il metodo retributivo tiene conto dell’anzianità maturata, mentre il metodo contributivo tiene conto unicamente dei contributi versati.
- Il metodo retributivo calcola la pensione in base ai contributi versati e all’anzianità maturata, mentre il metodo contributivo calcola la pensione in base ai soli contributi versati.
- Il metodo retributivo garantisce una pensione più alta, poiché tiene conto anche dell’anzianità maturata.
- Il metodo contributivo è più vantaggioso per i lavoratori che riescono a maturare un’anzianità ridotta, poiché questi ultimi otterranno una pensione proporzionale al numero di anni di contribuzione effettivamente versati.
Qual è il sistema di retribuzione più conveniente?
Non è semplice rispondere a questa domanda e il metodo contributivo è ancora quello più diffuso in Italia.
Probabilmente il metodo retributivo è più favorevole a chi ha iniziato a lavorare presto, ha sempre lavorato e ha ricevuto una pensione molto alta. Si basa sulle ultime retribuzioni percepite prima di andare in pensione, che vengono moltiplicate per il coefficiente di trasformazione (da 0,30 a 0,35).