Sembrano lontani i tempi – anche se in realtà sono trascorsi solo pochi giorni – in cui le parole della Presidente BCE Christine Lagarde avevano deluso i mercati provocando il crollo delle Borse e la fiammata dello spread.
BCE PRONTA A TUTTO – Subito dopo il “pastrocchio” dialettico, infatti, è arrivato l’atteso cambio di passo. Tutto è iniziato nella notte del 18 marzo quando al termine di una riunione d’emergenza, ovviamente telefonica, del Consiglio direttivo, la Banca Centrale Europa è passata al contrattacco decidendo di intervenire tempestivamente e in via straordinaria con un nuovo strumento per contenere l’impatto della pandemia su mercati e bond, un “bazooka” da 750 miliardi di euro di titoli pubblici e privati da acquistare entro la fine dell’anno. Ecco che il cosiddetto Quantitative Easing da 20 miliardi al mese, già potenziato di 120 miliardi di euro promessi entro la fine dell’anno nella precedente riunione del board che però avevano deluso, si è trasformato in un “arsenale” da oltre mille miliardi per l’anno in corso.
IL DADO E’ TRATTO – La strada da imboccare è una sola: occorre fare in fretta e mettere in campo tutti gli strumenti a disposizione per stimolare l’economia.
Pandemic Emergency Purchase Programme – Ecco allora che per rafforzare le fondamenta dell’euro, arriva un nuovo quantitative easing che mira a mettere all’angolo i mercati e dare ossigeno a famiglie e imprese. La sigla è PEPP e – chiarisce una nota – lo strumento verrà utilizzato “finché la Bce non giudicherà che la crisi del Covid-19 è finita, ma in ogni caso non terminerà prima di fine anno”.
ACQUISTI ILLIMITATI – Ma non finisce qui perchè la BCE nella sua partita più delicata gioca un altro jolly, una mossa che non ha precedenti: il nuovo programma non dovrà, infatti, rispettare i limiti precedentemente fissati. Ossia: il 33% per i titoli di Stato e il 50% per i sovranazionali; la riduzione della scadenza minima degli asset acquistabili a 70 giorni. La nota emessa dall’Eurotower parla di acquisti che saranno fatti in misura “necessaria e proporzionata” per raggiungere gli obiettivi di risanamento dell’economia. Nel regolamento sul Pepp la Banca centrale europea chiarisce che gli acquisti di asset pubblici potranno spaziare su titoli e attività con durata da 70 giorni a 30 anni e che anche i titoli di Stato greci entreranno nel programma.
Si diceva, un’azione senza precedenti, come senza procedenti è l’emergenza che ha travolto – da un punto di vista sanitario ed economico – la zona euro e che, in virtù di questo, amplia totalmente la libertà di azione della Bce nella sfera dei titoli di Stato e anche dei titoli emessi da Bei e Mes: teoricamente, nel caso di un’emissione di eurobond, sollecitata in primis da Conte e Macron oltre che da altri leader europei, la Bce potrà sottoscriverne l’importo totalmente.
Per questo, nel bollettino in cui ufficializza l’avvio del nuovo programma di acquisto per l’emergenza pandemica la BCE definisce la pandemia covid-19 “un’emergenza collettiva di sanità pubblica pressoché senza precedenti nella storia recente”, ma anche “uno shock economico estremo che richiede una reazione ambiziosa, coordinata e urgente delle politiche su tutti i fronti”.
Articolo originale di Quifinanza.it.