Lo strumento gratuito del Ministero dello Sviluppo Economico e del Commercio che consente di richiedere il blocco delle telefonate agli operatori di telemarketing
Il servizio era già stato introdotto nel 2010, ma era riservato ai soli numeri di rete fissa. Oggi, però, i numeri di cellulare possono essere registrati anche nel nuovo Anagrafe per offrire ai cittadini uno strumento in più per contrastare le molestie del telemarketing. Sarà così possibile iscriversi al nuovo registro pubblico delle opposizioni, disciplinato dal DPR 26/2022 che ha attuato la legge 5/2018 compresi i numeri di cellulare: potenzialmente 78 milioni di utenti mobili. L’Utente può registrare qualsiasi numero di telefono (fisso e mobile) nel nuovo Registro delle Opposizioni.
Come ci si registra
Questo può essere fatto gratuitamente sul sito web, per posta, per telefono o per fax. Puoi iscriverti al Registro Pubblico delle Sfide chiamando il numero verde 800 265 265 e seguendo la procedura in automatico, con alcuni dati personali come il NIF o il CIF. In alternativa è possibile fare tutto anche tramite raccomandata all’indirizzo del gestore; via fax 06.54224822; via e-mail: abbonati.rpo@fub.it compilando il modulo elettronico disponibile nella rispettiva “area abbonati” del sito: www.registrodelleopposizioni.it
Quanto occorre per bloccare le chiamate
Le chiamate dei telemarketing saranno bloccate per 15 giorni dalla data della richiesta , poiché tutte le società del settore iscritte al ROC (Registro degli Operatori di Telecomunicazioni), ovvero tutte quelle che rispettano la legge, sono obbligate a consultare il Registro delle opposizioni ed eliminare dall’elenco i numeri che hanno revocato il consenso al trattamento dei dati in lavorazione. Pertanto, le chiamate pubblicitarie possono essere effettuate solo verso numeri che non sono presenti nel registro.
Dichiarazioni di Lelio Borgherese, presidente di Assocontact
“Da molti anni ci impegniamo affinché ai cittadini vengano offerti strumenti di protezione, trasparenza e informazioni affidabili. L’attuazione del Registro delle Opposizioni è un passo avanti, ma non sufficiente per contrastare il commercio illegale, che, a prescindere da ogni controllo e provvedimento disciplinare, è un vero molestatore dei cittadini. Per questo, insieme ad altre associazioni (Asstel, Asseprim, Assocall, DMA Italia e Oic), con Confindustria e Confcommercio, abbiamo aperto una consultazione pubblica sul Codice Etico, progetto sviluppato in questi mesi proprio per rafforzare il rispetto del normative in materia di elaborazione dati e incoraggiare comportamenti virtuosi lungo tutta la filiera, e per ricostruire la fiducia tra cittadini, noi, marchi e istituzioni”.