Il DiverCity Festival, un evento che si svolge dal 24 al 26 giugno e che si concentra sui temi legati alla diversità in tutte le sue forme allo Spazio Base di Milano. Tre giorni di incontri e iniziative dedicate alla ricerca di percorsi comuni per superare ogni forma di discriminazione e per parlare di cura e accoglienza
Siamo già al quinto DiverCity festival: un evento atteso (e completamente gratuito) che nasce dalla volontà di condividere l’esperienza dei fondatori dell’omonima associazione, il cui obiettivo è superare ogni forma di discriminazione. Tre giorni di talk, workshop, performance artistiche e mostre di fotografia e arti visive per far riflettere sui tanti temi legati alla diversità attraverso testimonianze e voci di una scena internazionale e nazionale che si è impegnata a sostenere campagne di sensibilizzazione anticorruzione in tutte le sue forme di discriminazione. Tra queste figure ci sono la modella, attivista e influencer Bianca Balti e The Hon, Marina Serenyi, Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale del governo Draghi, e Michel Ngonmo, CEO di Afro Fashion.
Il festival della diversità 2022, intitolato “REST: resta – esisti – torna”, quest’anno prosegue con la missione di “aprire le città alle risorse culturali create all’incrocio di identità diverse”. Ma REST significa anche “rimanere, esistere, dare”, inteso come restituzione alle persone della loro dignità: un modo per dire “siamo” come “stiamo bene” senza lasciare spazio a pregiudizi. Il festival offrirà anche l’occasione per discutere di questioni di cura e ospitalità e di come strutturare gli spazi in cui si trovano le persone “vulnerabili” in modo che si sentano a casa, in un ambiente confortevole dove possano trovare pace e relax. Un rifugio sicuro dove non ti senti diverso.
Un messaggio importante che deve essere trasmesso alle nuove generazioni secondo il suo fondatore, il dottor Andi Nganso, il medico varesino che viene dal Camerun con esperienza con la Croce Rossa Italiana e l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM). REST è come una vacanza, un privilegio concesso solo ai responsabili del sistema. Una condizione che quindi esclude gli attori più vulnerabili della società come gli africani, le persone BIPOC (neri, indigeni, di colore) e tutti coloro che vivono in condizioni precarie o sono oggetto di discriminazione di qualsiasi tipo. Il REST, infine, è concepito come un momento di riappropriazione, riparazione e restituzione. L’occasione per avviare una conversazione su un argomento ancora poco studiato nel nostro Paese.