Triste futuro se non cambieremo abitudini per Roma e Milano. Correlazioni importanti tra decessi e cambiamenti climatici. A rischio nelle due città sopratutto gli anziani. A confermarlo uno studio condotto da Enea, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile.
Sono stati indagati i collegamenti emersi tra mortalità al 2050 e riscaldamento globale. Secondo il report Enea , realizzato da 11 ricercatori, vi è un incremento rispettivamente dell’8% e del 6% di decessi legati al cambiamento climatico. L’Oms inserisce l’inquinamento atmosferico come causa di morte: nel 2019 oltre 4,5 milioni di persone sono decedute a causa delle emissioni nocive.
La correlazione tra l’aumento del numero dei morti dovuto al cambiamento climatico avrebbe fatto registrare a Roma 591 decessi in più durante i mesi estivi. Questa correlazione è causata , a dalla molecola di ozono troposferico (O3). Per Milano invece cambia il periodo di riferimento: gli effetti nefasti si hanno soprattutto in inverno, quando si concentrerebbe il 90% dei decessi imputabili al cambiamento climatico. Per Milano si indaga invece la concentrazione di PM10 legate alle emissioni da combustione.
Lo studio ribadisce come la salute umana sia una delle tre conseguenze del riscaldamento globale (insieme all’alterazione dell’ecosistema e degli eventi meteorologici). Politiche volte a limitare i cambiamenti climatici sarebbero in grado di ridurre sensibilmente il numero di decessi. A Roma addirittura di 8 volte, mentre a Milano sarebbero più che dimezzate.
Maurizio Gualtieri, uno dei ricercatori che hanno preso parte al progetto, afferma: “Abbiamo deciso di scegliere Roma e Milano come modelli sia per la loro popolosità che per le loro differenti condizioni climatiche, socioeconomiche e di inquinamento. Roma ha infatti un clima più mite, caratterizzato da un basso livello di umidità e alti livelli di ozono. Milano, invece, è situata nella Pianura Padana, l’area più inquinata d’Europa, ed è sottoposta a una maggiore umidità e venti deboli“.