Il 22 aprile è la Giornata Mondiale della Terra. In occasione di questo anniversario, parliamo occorre sensibilizzare sull’impegno e su i nuovi obiettivi che ognuno di noi deve avere.
Dobbiamo, come essere umano, ridurre la nostra impronta carbonio entro il 2030. Il nostro contributo per la protezione del pianeta e delle colpite dalle emergenze climatiche è necessario, senza indugi e con il massimo impegno e serietà.
L’emergenza climatica rappresenta una minaccia per il futuro della Terra e per la salute e il benessere della persona in tutto il mondo. L’inquinamento sta colpendo anche i paesi più poveri aumentando gli effetti del cambiamento climatico aggravando l’onere e la gravità della crisi sanitaria e umanitaria. Per i paesi con scarse risorse per alla sanità ciò comporta anche più perdite in termini di vite umane.
Occorree intervenire urgentemente per prevenire ulteriori sofferenze. Occorre creare progetti inclusivi per gestire le molte crisi legate al cambiamento climatico se che impattano sia sugli animali che sugli esseri umani. Proprio per questi ultimi vediamo sempre persone affette da malattie come malaria, dengue e colera a causa delle variazioni delle precipitazioni e della temperatura. Stiamo inoltre assistendo a un aumento delle zoonosi (transmesse dagli animali all’uomo) e dei più frequenti disastri naturali come cicloni, uragani e siccità, che potrebbero contribuire all’aumento della quasi malnutrizione.
Nella mggior parte dei casi i medici e le associazioni si trovano a curare persone con con gravi problemi di salute generati deallw frequenti epidemie, dall’insicurezza alimentare, dei conflitti e dei focolai dell’emergenza climatica. Gli effetti negativi dell’emergenza climatica saranno sempre più dannosi per la salute dell’intero globo. Non basta rispondere al problema della salute quando si presenta. Dobbiamo far di tutto il possibile per prevenire e verificare. Se non siamo agiamo adesso, significherà una violazione della nostra medicina e dell’etica nel confronto tra pace e società.