Nell’ultimo anno si registrato, da un lato, un aumento delle richieste di intervento nei circuiti dei servizi di salute mentale e, dall’altro, un aumento del consumo di alcune categorie di psicofarmaci.
La situazione che stiamo vivendo tra guerra e pandemia é una condizione di drammatico squilibrio tra le risorse psicologiche che abbiamo a disposizione e i compiti da svolgere ogni singolo giorno. Si é registrato un aumento del +22% nella vendita di ansiolitici, in particolare ipnoinduttori (farmaci che inducono il sonno), e un +12,5% nella vendita di antidepressivi. Questi dati indicano un marcato aumento dei disturbi d’ansia, sia nel campo dell’ansia libera e nel campo dell’ansia somatizzata, sia nel campo dell’insonnia con disturbi sonno-veglia più sottili, con conseguenze a livello biologico.
In campo psicologico si possono registrare due reazioni “estreme”: una, prevalentemente nella popolazione, caratterizzata da una perdita di motivazione, la comparsa di sintomi somatici simili a quelli che abbiamo individuato in precedenza, nel campo dell’ansia, nel sfera depressiva, nella sfera motivazionale, e anche nella sfera cognitiva (quindi perdita di entusiasmo, perdita di motivazione, perdita di identità, perdita di senso nella vita); e un’altra, una minoranza assoluta, caratterizzata da quello che definiamo un “rimbalzo maniacale”, ovvero azioni come, ad esempio, rifiutarsi di lavorare, sentire una sorta di impulso interiore a combattere, combattere, resistere, quindi, tutto altrimenti . e risposta diversa per il primo. Questa dicotomia rispecchia perfettamente la dinamica che esiste tra i due principali meccanismi dell’apparato psichico dell’homo sapiens: da un lato, il meccanismo notturno che interviene quando la luce scompare, quando arriva l’inverno, quando si perde la capacità di agire e reagire; e dall’altra, la dimensione diurna, la dimensione estiva, la dimensione calda, la dimensione attiva, dove tutto è ipertrofico, tutto è esagerato, eccitato, anche a rischio di superare, con qualche eccitazione legata a condizioni di stress, livelli di normalità , livelli di lettura soddisfacente del cosiddetto “principio di realtà”.