Gli attacchi di panico sono in aumento in tutto il mondo e colpiscono soprattutto donne e giovani.
Sono soggettivi, spontanei e ingiustificati, in contrasto con le reazioni reali e oggettive della paura, dette “situazionali”. Il disturbo di panico, ADP, è un evento acuto e improvviso di intensa paura che si verifica in assenza di pericolo evidente. Un attacco include sintomi fisici, come sudorazione e battito cardiaco accelerato, e sintomi mentali, inclusa la paura di impazzire o morire.
Possono colpire una persona in situazioni normali, ma sono percepiti come minacciosi. Ad esempio, trovarsi in mezzo alla folla o al chiuso, parlare in pubblico e viaggiare sono circostanze in cui A.d.P.
In effetti, l’attacco dura diversi minuti, con un picco di 10 minuti, e alla fine lascia una sensazione di vuoto e debolezza.
Come ci si riprende dagli attacchi di panico? Alcuni pazienti guariscono spontaneamente, mentre altri possono essere trattati con farmaci e psicoterapia. Inoltre, alla farmacoterapia si affianca la terapia psicoterapeutica, che comprende molte discipline tra cui scegliere. Gli antidepressivi e gli ansiolitici come le benzodiazepine sono i farmaci di scelta per il controllo delle crisi.
Il paziente, infatti, può ricorrere a tecniche informali che liberano la mente e aumentano l’autostima. Ad esempio, i gruppi di auto-aiuto consentono lo scambio di esperienze e la ricerca congiunta di soluzioni. La meditazione, o consapevolezza, elimina i pensieri negativi e l’autocritica e stimola una più profonda consapevolezza di sé. Il fenomeno del grave disagio si manifesta infatti in assenza di pericolo reale, quando la persona colpita non se lo aspetta.
Le circostanze che possono spaventare il paziente sono normali per gli altri, come trovarsi in mezzo alla folla, ma catastrofiche per il soggetto. Inoltre, i sintomi psicologici e fisici sono associati al vero orrore dovuto a un evento non problematico. Durante un attacco di paura, la persona si sente soffocare di fronte a ciò che lo infastidisce e ha paura di impazzire o di morire. In questo caso, il corpo reagisce a un pericolo immaginario con vari sentimenti di ansia, come ad esempio: sudore, nausea e battito cardiaco.
Di per sé, un attacco di panico è una manifestazione neuropsichiatrica caratterizzata da ansia acuta. La paura di una minaccia inesistente implica un condizionamento anomalo, senza logica, delle risposte.