Abbiamo imparato a conoscere il curling durante le Olimpiadi Invernali ma non tutti sanno che le “stones” che si utilizzano in questo gioco provengono da una famoda isola scozzese
Si chiama Aisla Craig ed è l’isola scozzese dove si producono le famose “stones” ovvero, come definito dalla World Curling Federation, un disco di pietra spessa del peso compreso tra 38 e 44 libbre (tra 17,2 e 19,9 kg circa) con una maniglia fissata alla parte superiore. La circonferenza massima ammissibile è di 36 pollici (circa 91 cm) e l’altezza minima consentita è di 4,5 pollici (circa 11 cm). Tutte le stone provengono chiudi dalla stessa ditta che ha sede in una minuscola isola al largo della Scozia, Aisla Craig, parco naturale disabitato ma che fin dal 1851 .La caratteristica principale della pietra necessaria per costruire una stone deve essere una grande resistenza ai colpi e alle sollecitazioni a temperature molto basse e la possibilità di ricavare un gran numero di stone dalle caratteristiche quasi identiche. Par questi motivi le rocce che si prestano di più sono le rocce granitiche.
La cava da cui provengono le stone con la loro particolare forma a panettone schiacciato è della famiglia Kays. Aisla Craig è proprietà privata dei marchesi Kennedy ma è stata affittata fino al 2050 alla Reale società per la protezione degli uccelli. Sempre su questa isola si trovano i due graniti utilizzati, “Blue Hone” e “Common Green”, il primo il più pregiato. La struttura dei due graniti è particolarmente impermeabile, e la ragione per cui vengono preferiti sta nella loro maggiore resistenza alla rottura in seguito all’azione invasiva dell’acqua che ghiacciandosi spacca la pietra.
Lo status di isola protetta consente all’azienda produttrice, Kays of Scotland, di cavare rocce un quantità limitata e solo ogni 10 anni: l’ultimo nel 2013, con 2.000 tonnellate ricavate. Le stones della Kays sono le uniche riconosciute ufficialmente sia dalla World Curling Federation sia dal Cio.