Le piccole e medie imprese del Belpaese sono sempre più digital, lo afferma un report dell’Istituto Nazionale di Statistica
Il 60,3% delle PMI del Belpaese ha raggiunto nel 2021 almeno un livello base di intensità digitale. Il rapporto pubblicato dall’ISTAT ha indagato sull’utilizzo delle tecnologie digitali nelle imprese italiane, ha analizzato il livello di penetrazione dei servizi e l’ha comparato con il livello di digitalizzazione delle altre aziende del Vecchio Continente, La media itaiana è superiore alla media UE del 56%. Il Belpaese è in crescita per l’uso di dispositivi intelligenti mentre le piccole e medio imprese italiane sono ancora in ritardo per le vendite online.
Il Desi ovvero l’Indice di digitalizzazione dell’economia e della società monitora l’evoluzione delle prestazioni negli Stati membri dell’Ue vede le realtà italiane al 10° posto (63%) della graduatoria europea, davanti a Germania e Francia. In generale, però, l’80% delle imprese con almeno 10 addetti si colloca a un livello basso o molto basso d’adozione dell’ICT.
Le imprese tra 10-49 addetti utilizzano solo la banda larga a 30 Mbit/s (BL), quelle con almeno 50 addetti hanno anche dei software gestionali (ERP e CRM) e solo le grandi imprese hanno banda Larga, Cloud, software gestionali (ERP, CRM), Social Media e device intelligenti (IoT).Le imprese con 250 addetti hanno anche il canale di vendite online da cui proviene l’1% dei ricavi totali.
Tra le imprese con 10 dipendenti il 41,9% ha acquistato servizi Cloud di livello medio-alto e il 51,9%. Gli indicatori DESI sono stabili per le aziende con l’ecommerce mentre è in crescita l’utilizzo dei Social Media (da 22% a 27%). pochissime le aziende che usano software per la condivisione di informazioni tra funzioni aziendali diverse (ERP) passando dal 37% del 2017 al 32%.
Ad essere più digitali le aziende che si occupano di ristorazione, delle costruzioni e della fabbricazione di computer. Poi è la volta di aziende che si occupano di servizi di fornitura di energia (13,4%), fabbricazione di mezzi di trasporto (10,5%), industrie alimentari (7,8%) e fabbricazione di apparecchiature elettriche (5,3%).